Palazzo Roncale chiude il lato settentrionale di Piazza Vittorio Emanuele II. Concordemente attribuito dalla critica a Michele Sanmicheli, l’edificio fu edificato tra il 1550 e il 1555, data che si legge, con difficoltà, ai lati del Palazzo nello stemma, sotto il cornicione.
L’opera fu commissionata al famoso architetto da Giovanni Roncale, esponente della famiglia di mercanti di origini bergamasche, che nel giro di pochi decenni entrò a far parte della nobiltà rodigina. Dovendo contrapporsi alla magnificenza di Palazzo Roverella, la struttura colpisce per i massicci ed ariosi portici in bugnato che danno su un vasto atrio interno con soffitto a volte. Il palazzo sorgeva all’incrocio tra le due principali vie di accesso alla piazza, un tempo carrabili e l’ampio vano di entrata permetteva di entrare in carrozza.
Gli spazi al piano terra, ai lati del salone d’ingresso, furono destinati ad ospitare botteghe, mentre il primo piano più semplice e luminoso, era destinato alla residenza dei proprietari. Il palazzo fu abitato dalla famiglia Roncale fino al XIX secolo, attraversò poi varie vicissitudini, diventando istituto scolastico, magazzino, sede di una banca e poi di uffici comunali. A partire dagli anni Ottanta, il palazzo è di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e destinato ad eventi culturali.
Nel 1474 fu avviata la costruzione di Palazzo Roverella, imponente edificio voluto dal Cardinale Bartolomeo Roverella nella piazza principale della città. La mole imponente del palazzo avrebbe dovuto testimoniare l’importanza e l’influenza della famiglia, che a tale scopo acquistò le dimore adiacenti.
Nel 1477, dopo la morte di Bartolomeo Roverella, i lavori si interruppero e successivamente ripresero, dando luogo a numerosi interventi e modifiche.
Dopo la seconda guerra mondiale ebbe luogo il restauro dell’armoniosa facciata in cotto, con i tre ordini di aperture, ma l’edificio non fu oggetto di particolare interesse. I successivi interventi hanno trasformato il palazzo nella nuova sede della Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi e del Seminario Vescovile, oltre che di importanti mostre di rilievo internazionale.
Sopra il portico di Palazzo INA che si apre su Via Angeli, poco distante da Palazzo Roverella, è ben visibile un imponente bassorilievo, risalente al 1941, celebrante la famiglia. Si tratta di una delle moltissime opere, presenti in città e in vari luoghi del Polesine, dello scultore rodigino Virgilio Milani, uno fra i maggiori esponenti di tale arte del Novecento italiano. Di recente restaurato a cura della Fondazione Banca del Monte, rappresenta una delle numerose testimonianze del forte legame che l’artista mantenne per tutta la vita con la sua terra, che non lasciò mai nel corso della sua lunga carriera.