Stazione dei Treni

La stazione ferroviaria venne costruita nel 1950. La precedente, distrutta durante la seconda guerra mondiale, era sta edificata nel 1882. La prima linea ferroviaria fu la Rovigo-Padova. Il fabbricato viaggiatori ed il piazzale era caratterizzato dalla copertura delle banchine dei binari in ferro e vetro.
Il piazzale prospiciente all’edificio di stazione, anch’esso rinnovato nel dopoguerra ed intitolato “Piazza della Riconoscenza”, presenta al suo centro la “Fontana della Riconoscenza” opera dello scultore rodigino Virgilio Milani, inaugurata nel 1952 a memoria e riconoscimento degli aiuti internazionali ricevuti dalla provincia in occasione dell’alluvione del Polesine del novembre 1951.

Piazza e Fontana della Riconoscenza

Il piazzale prospiciente all’edificio di stazione, costruita nel 1950, è stato rinnovato nel dopoguerra ed ha assunto l’odierno aspetto con gli interventi degli anni scorsi. All’interno è ancora visibile e funzionante la Leopolder, gruppo di avvisatori visivo-acustico.
La Stazione ferroviaria venne inaugurata nel 1866, nell’ambito dell’ultimazione della linea ferroviaria che univa Rovigo a Pontelagoscuro. Il fabbricato viaggiatori ed il piazzale era caratterizzato dalla copertura delle banchine dei binari in ferro e vetro. La struttura rimase invariata fino alla seconda guerra mondiale quando la stazione divenne obiettivo militare del bombardamenti alleati subendo gravi danni. Al termine del conflitto venne ricostruita assumendo l’aspetto attuale.
Al centro del piazzale la Fontana della Riconoscenza è l’opera pubblica più rappresentativa di Virgilio Milani, uno dei maggiori artisti polesani del Novecento, nonché uno dei maggiori scultori del secolo scorso.
Inaugurata nel 1952 e restaurata con il contributo dalla Fondazione Banca del Monte,
testimonia la gratitudine della provincia di Rovigo alla solidarietà internazionale ricevuta dopo l’alluvione del novembre 1951. Gli altorilievi che la ornano rappresentano l’economia e il territorio del Polesine: le città come Rovigo, Adria, Fratta Polesine, Lendinara, Badia Polesine, Polesella, ma anche le opere di bonifica e la nascente industrializzazione.

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