Sorto nel 1860 laddove era il settecentesco convento della chiesa di S. Domenico, il mercato Annonario ripropone ancora oggi la pianta originaria del chiostro.
A suo tempo nella cosiddetta “piazzetta” si trovava, fra le altre botteghe, il forno comunale del pane, secondo alcuni il migliore della città. Oggi sono presenti alcuni negozi di generi alimentari, frutta e verdura e oggetti per la casa, e l’unico di pesce fresco rimasto in città, dopo la chiusura della pescheria.
Comunemente conosciuta come chiesa di San Domencio, l’edificio è intitolato a San Antonio Abate.
La chiesetta è ciò che rimane dell’originario complesso che ospitò, nel XV secolo, un ospedale e successivamente, dopo alcuni interventi nel corso del XVI secolo, un convento, assegnato alle monache Terziarie Domenicane, che subentrarono ai frati dell’ordine dei Predicatori. Dopo la sua demolizione, nel XIX secolo, fu costruito il mercato annonario. La chiesa ha subito nei secoli diversi interventi di restauro che ne hanno compromesso l’esterno. All’interno, che conserva la pianta originaria, da notare alcune sculture del XVII e XVIII secolo: il busto di Sant’Antonio Abate e le statuine di San Paolo e San Sebastiano di Bernardo Falcone, il tabernacolo, una statuetta di Cristo di Giovanni Fasolato, Santa Barbara di Pietro Baratta, gli angeli e le teste di cherubini di Antonio Gai.